Four Consult S.r.l. | brain computer interface
18547
post-template-default,single,single-post,postid-18547,single-format-standard,ajax_updown_fade,page_not_loaded,, vertical_menu_transparency vertical_menu_transparency_on,qode-title-hidden,qode-theme-ver-7.5,wpb-js-composer js-comp-ver-4.5.3,vc_responsive
brain computer interface

23 Set brain computer interface

BRAIN COMPUTER INTERFACE

ROBOT CHE TRASFORMANO IL PENSIERO IN AZIONI

La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni… Ezra Pound aveva ragione,ma non è più cosi, la tecnologia della Brain Computer Interface si sviluppa, si evolve, si irrobustisce giorno dopo giorno nell’ombra dei laboratori di ricerca e sviluppo, e alla fine ti legge nel pensiero.

Di cosa stiamo parlando?

Brain Computer Interface o BCI è una tecnologia che permette la comunicazione diretta tra l’attività neuronale ed un dispositivo esterno: si tratta essenzialmente di una tecnologia basata sull’abilità di leggere l’attività neuronale, processare i segnali ed inviare comandi al mondo esterno.
Negli anni varie attività di ricerca sperimentale hanno permesso a persone con serie disabilità motorie di eseguire azioni che non erano più un grado di svolgere, con lo sviluppo di applicazioni legate alla tecnologia BCI si è traguardato un obiettivo importante, con la sola “forza del pensiero” è ora possibile comandare un braccio robotico per spostare un oggetto, per bere da una bottiglia o semplicemente per comporre frasi e mostrarle su un terminale video.

I ricercatori hanno già allargato gli orizzonti. In breve tempo potremmo vedere persone disabili controllare un’intera smart-house, dalla macchina del caffè alla luce, dalla porta alla tv o combattere battaglie di droni, aumentare la sicurezza alla guida, il controllo dei danni cerebrali in sports di contatto, la predizione di crisi epilettiche, brain-fitness, musica, neuromarketing, videogames… insomma non c’è limite all’immaginazione l’importante è continuare a pensare!
Nel laboratorio Robotics Research group of the DIEI dell’università di Cassino e del Lazio meridionale anche se in piccolo si cerca di dare ancora speranza a quelle persone che l’hanno persa, quella speranza di poter comunicare, di farsi capire, di non fermarsi dove sono stati fermati.

Nel video è mostrato un esperimento di Tesi Universitario dell’ Ing. Mangiapelo che grazie all’utilizzo di un manipolatore (7DOF Kinova Jaco2), di un casco indossabile a 16 elettrodi (Emotiv Epoc+) e un sensore RGB-D (Kinect one) esegue operazioni consecutive trasformando il pensiero in azioni. L’utilizzatore grazie a un ‘interfaccia grafica (sulla parte bassa del video) seleziona un elemento del menu ponendo l’attenzione su di esso e contando quante volte viene illuminato, seguendo questa logica di scelta è in grado di interagire con gli oggetti presenti sulla scena.